2 giugno 2025: Festa della Repubblica
Pubblicato il 30 maggio 2025 • Comune • Piazza Martiri della Libertà, 30035 Mirano VE, Italia
Il Comune di Mirano celebrerà la Festa della Repubblica lunedì 2 giugno 2025 in piazza Martiri a Mirano in occasione del 79esimo anniversario della nascita della Repubblica italiana.
La celebrazione inizierà alle ore 9.00 con l’alzabandiera alla presenza di una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale.
Interverrà il Sindaco Tiziano Baggio.
La cerimonia sarà accompagnata dalla Filarmonica di Mirano.
Saranno presenti i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e dell'ANPI Mirano, delle Forze dell'Ordine locali.
In occasione della Festa della Repubblica in questi giorni il Sindaco Tiziano Baggio e l'Assessora alle Politiche per l'Istruzione Maria Francesca Di Raimondo stanno incontrando i neo diciottenni degli Istituti Superiori miranesi per la consegna della Costituzione, al fine di promuovere i valori civili in essa consacrati e ispirare la loro vita di cittadini in Italia e nel mondo.
«Con il referendum del 2 giugno 1946, 79 anni fa - dichiara il SIndaco Tiziano Baggio - gli italiani e, per la prima volta, le italiane decisero che la migliore forma di governo per il futuro del nostro Paese fosse la Repubblica. Il 2 giugno 1946, dunque, le donne italiane si recarono alle urne e finalmente votarono. Fu un passaggio storico fondamentale nel processo di ricostruzione dell’Italia, una conquista ottenuta a suon di battaglie femministe cominciate già nell’Ottocento, e consolidate con la partecipazione alla resistenza civile e alla lotta di liberazione, partecipazione che abbiamo voluto ricordare quest’anno intitolando alle staffette partigiane la pista ciclabile che collega il centro con le scuole: un’intitolazione di cui siamo orgogliosi fatta nel nome della resistenza plurale. Furono solo le 21 elette all’Assemblea Costituente: nove comuniste, nove democristiane, due socialiste, un’esponente del Fronte dell’Uomo qualunque. E tuttavia, ciò segnò un passaggio epocale per il nostro futuro, perché queste donne, le madri costituenti – sì, non abbiamo solo i padri costituenti, abbiamo fortunatamente anche le madri costituenti – furono determinanti anche per le riforme dei decenni successivi, furono il seme della crescita di tutta la nostra società.
Se, nel bene e nel male, la storia siamo noi - proseguei il primo cittadino - l’Italia e l’Europa siamo noi, siamo chiamati alla nostra responsabilità verso la Repubblica, verso il nostro Paese, verso l’Europa. Una responsabilità che siamo chiamati a esercitare in molti modi, tra questi, come fecero gli uomini e le donne del 1946, anche esercitando il diritto di voto. Ad esempio, andando a votare il prossimo week end: nella Costituzione italiana, il diritto di voto è definito sia come un diritto fondamentale dei cittadini, sia come un dovere civico. L'articolo 48 della Costituzione recita, infatti: "Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico". Res Publica significa cosa di tutti, in senso più ampio significa fare la nostra parte per il bene comune, per questo desidero rivolgere un invito convinto e profondo: non rinunciamo al nostro diritto di voto. Non rinunciamo alla nostra voce. La democrazia non è un automatismo, né un bene scontato. È una conquista quotidiana che vive solo se viene esercitata. Ogni volta che ci rechiamo alle urne, affermiamo un principio essenziale: che la sovranità appartiene al popolo, a tutti noi. E che ognuno, con il proprio voto, partecipa alla costruzione di una società più giusta, più rappresentativa, una funzione che non è delegabile».