Cerimonia in memoria di Andrea Marigo nel giardino della scuola “Mazzini

Pubblicato il 3 ottobre 2023 • Comune

Il 9 giugno scorso, in un tragico incidente stradale che ha profondamente turbato tutta la città, moriva Andrea Marigo mentre, in sella sua bicicletta, stava tornando a Campocroce, dove abitava con la sua famiglia. Andrea aveva 11 anni e frequentava la scuola media Mazzini, il 9 giugno era il primo giorno di vacanza.

Lunedì 2 ottobre 2023 alle ore 10.30, nel prato della Scuola Media “Mazzini” di Mirano, in prossimità dell'ingresso della palestra e in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico, si è tenuta una cerimonia che i compagni di classe di Andrea, la seconda C, hanno voluto dedicare ad Andrea.  Presenti i familiari di Andrea: i genitori Giancarlo e Nicoletta, la sorella Aurora, la zia. Presenti anche il Sindaco Tiziano Baggio, l'Assessora Maria Francesca Di Raimondo, la Consigliera comunale ed ex Sindaca Maria Rosa Pavanello, il Dirigente Francesco Simionato, la Vicaria Zanini, i professori e le professoresse, i genitori.

Nel corso della cerimonia i compagni e le compagne di classe hanno cantato la canzone "Non lo sai" del rapper Shiva, un cantante molto amato da Andrea, modificandone il testo così da esprimere il loro dolore per poi scoprire una targa posta ai piedi di un albero appena piantato, sui rami del quale hanno appeso tanti biglietti in ricordo dei momenti passati insieme: ricordi e momenti di simpatia e divertimento vissuti insieme ad Andrea, un ragazzo molto solare, dolce, attento e premuroso.

Perché è stato piantato un albero? Piantare un albero è un omaggio semplice e di lunga durata, che, crescendo nel tempo, manterrà vivo il ricordo di Andrea. In tutte le culture l’albero è un simbolo universale di vita e di energia positiva. Il Sindaco Baggio ha voluto ricordare la bellezza dell'animo di Andrea, citando un pensiero del Mahatma Gandhi, "che invitava gli uomini e le donne a comportarsi come gli alberi, che si fanno carico di tutto il calore del sole per donare l'ombra agli esseri viventi".

«Questa iniziativa in ricordo del nostro amico e compagno di classe Andrea rappresenta molto per noi. Ci è piaciuto piantare un albero, parlare di vita anche in un momento delicato come la morte. Andrea, come ci ha detto sua mamma, era un grande amante della natura e del verde e diceva sempre che a lui sarebbe piaciuto diventare grande come un albero. Perché un gingko biloba maschio? Perché è un albero simbolo dell'eterna giovinezza, è un albero che è sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki ed è anche l'albero della pace», hanno spiegato i ragazzi e le ragazze.