Su invito della Prefettura di Venezia, il Comune di Mirano ha accolto 25 persone arrivate attraverso le rotte migratorie
Su invito della Prefettura, il Comune di Mirano ha accolto in giornata 25 persone arrivate in Italia attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo. Sono ospitate, per la prima accoglienza, presso l’ex scuola di Caorliega.
«Abbiamo accolto volentieri l’invito del Prefetto, considerata la disponibilità nel nostro territorio di una struttura adeguata come quella di Caorliega. Lo facciamo perché pensiamo che Mirano sia e debba rimanere una città accogliente e solidale, ma anche perché è vigente dall’11 aprile la delibera del Consiglio dei Ministri che dichiara lo stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo. Stando così la situazione, ritengo che girare la testa dall’altra parte sia la cosa peggiore che si possa fare: noi ci mettiamo disposizione», dichiara il Sindaco Tiziano Baggio.
Si tratta, quindi, di una fase di prima accoglienza nel corso della quale le persone saranno assistite dal personale di una cooperativa indicata dalla Prefettura.
«Le organizzazioni di volontariato daranno il solito generoso aiuto supportando l’esperienza di accoglienza attraverso progetti educativi perché la rete sociale è tessuta insieme dal pubblico, dal privato-sociale e dal sociale. L’Amministrazione comunale sarà parte attiva nello sviluppo di questi progetti non solo coordinandoli ma anche verificandone il positivo sviluppo», prosegue il Sindaco.
Il Comune di Mirano, uno dei pochi in Italia, già da anni ospita con successo una struttura del Sistema di Accoglienza Integrato (SAI) che assiste gli stranieri nel loro percorso di integrazione e una sede del Centro Provinciale di Istruzione per Adulti (CPIA) dove le persone, in gran parte straniere, ricevono una formazione e imparano la lingua italiana.
«Mirano è e rimarrà una città accogliente», continua il Sindaco. «Riteniamo che solo con una politica di integrazione e inclusione sia possibile far fronte a un fenomeno che difficilmente potrà essere fermato in tempi rapidi. Un fenomeno umano, che ha riguardato nel passato i nostri nonne e le nostre nonne e che deve essere accettato con umanità, senza abbandonare le persone a loro stesse. E d’altra parte sono oggi quasi 2.000 gli stranieri che vivono a Mirano e che danno il loro positivo contributo alla vita sociale ed economica».