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Due giovani obiettori di coscienza israeliani a Mirano: mercoledì 3 dicembre tre appuntamenti per parlare di pace, di convivenza e di diritti umani

Pubblicato il 1 dicembre 2025 • Sociale

Mercoledì 3 dicembre 2025 Mirano accoglierà Iddo Elam ed Ella Keidar Grenbergi, due giovani obiettori di coscienza israeliani appartenenti alla rete Mesarvot, realtà nata nel 2015 che sostiene i “refusenikim”, coloro che rifiutano il servizio militare obbligatorio in Israele come scelta pubblica e politica per contribuire alla fine dell’occupazione e dell’oppressione del popolo palestinese.

La loro testimonianza, maturata attraverso un percorso di nonviolenza che è costato ad entrambi un mese di carcere, offrirà alla città di Mirano un’occasione di confronto sui temi del conflitto israelo-palestinese, della pace e della convivenza tra i popoli.

Gli appuntamenti, promossi dal progetto Voci di pace e resi possibili dal circolo Acli di Mirano, dal Liceo “Majorana-Corner”, dal Centro per la Pace e la Legalità “Sonja Slavik” e dal Comune di Mirano, saranno tre, uno con gli studenti, uno con l’Amministrazione Comunale ed uno con la cittadinanza.

  • Ore 9.00 – Liceo “Majorana-Corner”
    Iddo ed Ella dialogheranno con gli studenti delle classi quarte. La scelta di coinvolgere giovani coetanei intende favorire uno scambio diretto con chi, fino al 2007, avrebbe potuto essere chiamato al servizio militare obbligatorio o al servizio civile sostitutivo. Israele è un paese nel quale il servizio militare obbligatorio riguarda ragazzi e ragazze a partire dai 18 anni, per un periodo tra i 24 e i 32 mesi.
  •  Ore 12.30 – Municipio di Mirano
    Accoglienza istituzionale e dialogo con l’Amministrazione comunale. Il confronto verterà sulla situazione in Palestina, sul ruolo della società civile nei processi di politica internazionale e sul valore della convivenza e della nonviolenza come scelte concrete per costruire concretamente la pace.

  •  Ore 18.00 – Sala della Parrocchia di San Leopoldo Mandic
    Incontro pubblico aperto alla cittadinanza.
    Un momento di ascolto, testimonianza e approfondimento sull’esperienza di Iddo e Ella, sul contesto israeliano e sulla tragedia del popolo palestinese.  

Dichiarazioni

Gli incontri si tengono a pochi giorni dall’aggressione a un gruppo di cooperanti, tra i quali 3 italiani, avvenuto ad opera di alcuni coloni israeliani nei pressi di Gerico in Cisgiordania. I giovani appartengono alla campagna Faz3a, coordinata da Assopace Palestina, che riunisce varie associazioni di volontariato: un’iniziativa a guida palestinese nata per rispondere alla necessità di organizzare sul terreno una forma di protezione civile internazionale dalla violenza israeliana in queste circostanze. «I tre attivisti italiani, a cui va la mia piena solidarietà e la mia vicinanza, sono giovani cooperanti che accompagnavano le attività dei palestinesi, accompagnavano i bambini a scuola, gli agricoltori o i pastori, una sorta di protezione civile per la popolazione», dichiara il Sindaco Tiziano Baggio, che continua: «I nostri concittadini erano lì per testimoniare come sia possibile agire per la pace senza armi e ricordarci che serve una svolta e dire basta al sopruso e alla violenza, che serve cercare strade alternative e finirla di pensare che la violenza sia l’unica via».

 Iddo ed Ella ricordano che «l’occupazione e la guerra non potranno mai finire senza un dialogo tra palestinesi e persone che in Israele si oppongono alla guerra. Questo dialogo è possibile solo con l’aiuto della società civile di altri Paesi».

«Accogliere Iddo ed Ella - afferma il Sindaco Tiziano Baggio - significa dare spazio al dialogo, al confronto pacifico e alla maturazione di uno sguardo critico su uno dei conflitti più dolorosi del nostro tempo. La scelta di questi due giovani di testimoniare pubblicamente il valore della nonviolenza ci ricorda che la pace, come dimostra a storia, non può mai nascere da puri rapporti di forza, ma solo da impegno, dialogo, parole, pazienza, ascolto reciproco e responsabilità: solo così questa può essere vera e non ipocrita finzione. Come Comune di Mirano rifiutiamo la logica della forza e della violenza e siamo orgogliosi di contribuire, anche attraverso momenti come questi, alla costruzione di momenti di confronto che promuovano cultura, consapevolezza e convivenza tra i popoli».

La cittadinanza è invitata a partecipare.