Esposizione d’arte contemporanea “Segno e Materia” dall’1 al 23 marzo nella Barchessa “XXV Aprile”
Pubblicato il 20 febbraio 2025 • Comune , Cultura , Sociale , Turismo • Via Luigi Mariutto, 1, 30035 Mirano VE, Italia
Si inaugura sabato 1 marzo 2025 a Mirano (VE), nella Barchessa di Villa Giustinian Morosini “XXV Aprile”, “Segno e Materia”, esposizione collettiva delle opere di Giuliana Bonini, Angelino Cortesia, Barbara Pelizzon, Gianfranco Meneghello, Santina Ricupero, Paolo Zamengo, Loretta Zuin.
La mostra, curata da Santina Ricupero, è promossa dal Comune di Mirano - Assessorato alla Cultura e fa parte del programma Marzo Donna 2025.
- Titolo mostra: Segno e Materia”
- Curatrice: Santina Ricupero
- Artisti: Giuliana Bonini, Angelino Cortesia, Barbara Pelizzon, Gianfranco, Meneghello, Santina Ricupero, Paolo Zamengo, Loretta Zuin
- Inaugurazione: sabato 1 marzo 2025, ore 17.00 nella Barchessa di Villa “ XXV Aprile”
- Sedi espositive:Barchessa di Villa Giustinian - Morosini “XXV Aprile”, via Mariutto n. 1
- Presentazione: Assessora alla Cultura Maria Francesca Di Raimondo e Santina Ricupero
- Apertura: dall’1 al 23 marzo 2025. Ingresso libero.
- Orari: venerdì 15.00 -17.00; sabato e domenica 10.00 -12.00; 15.00 -17.00.
L’esposizione “Segno e Materia” riunisce artiste e artisti del territorio miranese nello spazio espositivo della Barchessa di Villa “XXV Aprile”.
Una collettiva che nel riunire valorizza convergenze e divergenze di linguaggio.
Universi comunemente considerati opposti, materia, segno e linea, sono elementi distinti ma complementari e assumono significati e funzioni diverse a seconda del contesto in cui vengono impiegati. Se segno e la linea operano sul piano della rappresentazione simbolica oltre che narrativa, strumenti con cui l’artista costruisce immagini e concetti suggerendo movimento, ritmo e tensione, la materia introduce una dimensione più fisica e sensoriale prestandosi maggiormente alla sperimentazione. Essa può diventare parte essenziale del significato dell’opera, rispondendo anche all’esigenza umana di dare voce alla propria interiorità attraverso la concretezza del mondo fisico.
Si tratta di una distinzione non rigida, poiché molti artisti contemporanei hanno saputo combinare questi elementi creando opere difficili da collocare nelle tradizionali categorizzazioni artistiche.
Angelino Cortesia intreccia nella pittura e a volte nell’incisione, segni e testi. Giuliana Bonini nelle sue acqueforti, acquetinte e xilografie su legno di testa, utilizza il punto e la linea. Gianfranco Meneghello ama le tecniche pittoriche, gli impasti densi e la gestualità̀ prorompente. Nelle opere grafiche a carboncino la sobrietà del bianco e nero aggiunge eleganza e forza al suo lavoro. Barbara Pelizzon lavora con la materia, i tessuti e oggetti carichi di memoria. Piega e martella il piombo e con fili vari fascia sculture e superfici. Santina Ricupero si esprime sia con la materia che con il segno grafico, come dimostrano, in mostra, le incisioni all’acquatinta e puntasecca, i collage, e i disegni a penna eseguiti en plein air. Paolo Zamengo assembla, nella serie Ratatouille incisioni a puntasecca, fotografie e parti materiche, creando opere, pagine di libri-archivi dove ogni elemento ha il proprio valore. Nei quaderni di Loretta Zuin un elegante grafismo si innerva nella superficie pittorica costruita con acquerelli e inchiostri. La scrittura è ricca di significato ma al tempo stesso ermetica, in quanto illeggibile.
«Tante suggestioni, tante esperienze differenti dietro ogni singola opera che rimandano a esistenze poliedriche tese alla ricerca di senso e “segno”. Questa mostra vuole essere dunque un tributo alla riflessione multiforme e sfaccettata delle artiste e degli artisti presenti. Una mostra che già dal titolo traccia una linea che è un interrogativo profondo: quanto siamo “materia”, quanto siamo “segno”? Se la materia rimanda all’idea di corpo, il segno richiama il concetto di parola. Una dicotomia, però, solo apparente, perché la parola stessa, quella che resta e si estrinseca in una traccia, è segno intriso di “materia”. Siamo dunque entrambe le cose, segno e materia, che nel divergere convergono sempre», afferma l’Assessora alle Politiche per la cultura Maria Francesca Di Raimondo.