Intitolata la piazzetta alle “Vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”

Pubblicato il 4 marzo 2024 • Comune , Cultura , Sociale , Viabilità Via A. Gramsci, 104, 30035 Mirano VE, Italia

Sabato 2 marzo si è svolta a Mirano la cerimonia di intitolazione della piazza antistante la Casa della Musica, in via Gramsci, alle “Vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata”.

Erano presenti il Sindaco Tiziano Baggio, la Giunta comunale, il Presidente e rappresentanti del Consiglio comunale, il Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato di Venezia Alessandro Cuk e la scrittrice Regina Cimmino.

Il Sindaco ha tenuto un discorso sul valore della memoria, che questa amministrazione comunale sta portando avanti con determinazione (il testo integrale è riportato alla fine) ed è stata scoperta una insegna in acciaio con il nome della piazza.

La cerimonia è stata preceduta dall’incontro con Regina Cimmino, che ha presentato il suo romanzo autobiografico "Quella terra è la mia terra. Istria, memoria di un esodo" e portato la sua testimonianza di esule, costretta ad abbandonare Pola nel 1947, appena dodicenne. La narrazione è stata affiancata da un riepilogo degli eventi storici che hanno determinato le tragiche vicende di quella terra.

La giornata ha concluso le celebrazioni organizzate dal Comune per il Giorno del Ricordo 2024.

 

 

Discorso del Sindaco Tiziano Baggio per l’intitolazione della piazzetta “Vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata” del 2 marzo 2024”

Fare memoria delle ferite e delle tragedie provocate dai nazionalismi e dall’odio è importantissimo per la nostra città. Fare memoria è uno degli impegni che questa Amministrazione comunale sta portando avanti con serietà e determinazione: la Shoah, gli anni di piombo, la vittime della mafia, le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, Al Anfal il genocidio del popolo curdo, le vittime di tutte le guerre, in particolare della prima e delle seconda guerra mondiale, la resistenza e l’antifascismo basi e valori condivisi su cui si fonda la nostra repubblica. La memoria è occasione di condivisione: maggiore è la condivisione del ricordo delle sofferenze e delle cause che l’hanno provocato, più salde sono le basi della convivenza, e migliori le prospettive per un futuro di pace, libertà e giustizia. Memoria è mettere al centro le persone. Memoria è unire le coscienze. Liliana Segre ce lo dice con l’autorevolezza della sua esperienza quanto sia importante tenere viva la memoria: “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.”

Questa visione ci riunisce e ci unisce oggi, in occasione del Giorno del Ricordo, in occasione dell’intitolazione alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata di una piazza posta in uno dei luoghi più importanti della città: la piazza è luogo di incontro, il Centro Civico, intitolato a Renzo Milan, e la Casa della Musica, intitolata a Gioacchini Gasparini, entrambi Sindaci di questa città, sono simbolo di partecipazione e di cultura, in sostanza qui si vive in pace e si dialoga.

Grazie a questa piazza la nostra città ricorderà ogni giorno il sacrificio degli italiani dell’Adriatico orientale, per non dimenticare un orrore che pesa ancora sulle coscienze di tutti. Gli orrori delle Foibe e le sofferenze conseguenti all’esodo provocato dalle milizie titine sono una macchia indelebile della nostra storia. La violenza etnica subita dagli italiani residenti in Venezia Giulia e in Dalmazia è stata figlia dei regimi e delle ideologie che facevano dell’odio, del sopruso, della sopraffazione e della violenza un metodo di governo. Un metodo che sembrava essere stati sconfitto grazie al lungo periodo di pace vissuto dopo la sconfitta del nazifascismo, quantomeno in Italia e nell’Europa occidentale. Purtroppo però questa convinzione, illusoria se paragonata a quanto accadeva nel resto del mondo, s’è dissolta con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Da due anni un popolo sta rivivendo le tragedie che gli italiani e gli europei avevano vissuto nel Novecento, a causa di altre intollerabili ideologie di sopraffazione. Mirano, insignita della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, dirà sempre no a chi vuole schiacciare altri popoli, perché l’unica via verso il progresso dell’umanità è il dialogo, la condivisione, lo scambio e l’anelito verso la fratellanza.

Grazie ancora all’associazione degli esuli istriani, fiumani e dalmati, oggi qui rappresentata da Alessandro Cuk, grazie Regina Cimmino, grazie a tutti quanti operano con ostinazione per tener viva la memoria.

Ed ora, tutti insieme, procediamo con la cerimonia di scopertura cui seguirà l’ascolto dell’inno d’Italia.

 

Tiziano Baggio
Sindaco di Mirano

DISCORSO DEL SINDACO PER L'INTITOLAZIONE PIAZZETTA VITTIME DELLE FOIBE
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