Un parco per Giancarlo Pellay: sabato 10 giugno l’intitolazione di un’area al fondatore degli scout
Un parco per celebrare lo scautismo, i suoi valori sempre attuali e soprattutto ricordare colui che ha permesso che il movimento potesse mettere radici solide a Mirano. Sarà dedicata a Giancarlo Pellay l’area verde comunale di via Gramsci di fronte a via Kennedy, nel cuore della città.
L’Amministrazione comunale ha ritenuto di intitolare questo spazio per riconoscere e valorizzare l’impegno di Pellay, che è stato un protagonista della storia di Mirano con la sua vita spesa per educare e formare i giovani, dalla scuola allo scautismo.
La cerimonia di intitolazione è in programma sabato 10 giugno a partire dalle 16.30, alla presenza del Sindaco Tiziano Baggio, dell’Assessora alle Politiche Sociali Alessandra Fiorio e dell’Assessora alle Politiche ambientali e Verde pubblico Elena Spolaore.
Dopo l’alzabandiera sarà svelata la targa e ci sarà la benedizione. Seguirà il canto con il Coro Croda Rossa, la cerimonia del rinnovo delle promesse e alle ore 18.00 la chiusura del cerchio.
La cerimonia vedrà la partecipazione di scout di oggi e di ieri, dei famigliari di Pellay, dei due parroci di Mirano, don Artemio Favaro e don Mario Da Ros, oltre ai rappresentanti di tante associazioni cittadine del terzo settore. Per l’occasione sarà allestito uno stand fotografico con i materiali realizzati dai ragazzi scout di Mirano.
Seguirà un momento conviviale.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
L’intitolazione rappresenta uno degli eventi clou del 60° anniversario del gruppo scout AGESCI di Mirano, fondato proprio da Pellay nel 1963 e che oggi conta circa 150 soci.
Il 2023 è un anno fitto di appuntamenti per il gruppo, tra ricordi che affondano radici nella storia locale e le sfide future che attendono i ragazzi con il fazzolettone: prima dei tradizionali campi estivi, la tappa più amarcord del Sessantennale è proprio l’intitolazione di un luogo pubblico a Pellay, con la parata e il rinnovo delle promesse da parte di tutti gli scout di oggi e di ieri.
Veneziano di Sant’Elena, classe 1929, Pellay fu insegnante e direttore didattico, prima a Meolo, poi a Mirano: considerato un innovatore nel suo campo, per l’inserimento della “scuola attiva” e del tempo pieno, fu un riferimento anche nel mondo del volontariato, dove operò con lo stesso amore per i ragazzi e una visione per la sfida educativa che non ha mai abbandonato. Fondò il gruppo scout di Mirano, che prese ufficialmente avvio il 29 giugno 1963, con la tradizionale cerimonia delle promesse del reparto maschile nel Patronato San Pio X. Rimase capo scout per tutta la vita, fino alla sua scomparsa a 79 anni, avvenuta il 5 febbraio 2009. A Mirano Pellay è stato anche amatissimo presidente del Coro Croda Rossa, dove per anni ha cantato come tenore. Per i suoi meriti didattici e sociali è stato insignito nel 2003 dal Presidente della Repubblica del titolo di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
“Giancarlo non era solo uno dei tanti capi di Mirano – spiegano gli attuali capigruppo Diego Brazzolotto e Marta Locatello – e non era solo il più anziano a prestare servizio in associazione.
Con la saggezza della sua età e la ricchezza della sua persona, Pellay rappresenta la nostra storia e crediamo che sia un segnale alla cittadinanza quello di individuare un luogo che ricordi lui e l’associazione da lui fondata, ma soprattutto che sia testimonianza di un servizio e di valori che legano da tanti anni lo scautismo alla comunità miranese”.
Approfondimenti
L'idea di fondare un gruppo scout venne a Giancarlo Pellay grazie a un incontro, nel 1961, con l'allora cappellano don Piero Confortin: Pellay vagheggia l'idea di recuperare i ragazzi “fuori dal gruppo”, quelli che passano in patronato solo per “giochicchiare”. Così inizia ad adottare una metodologia sperimentale nell'insegnamento scolastico, ottenendo risultati ottimi. Nel 1963 fonda il gruppo scout e molti tra i primi scout sono proprio alcuni suoi alunni entusiasti. La novità viene accolta positivamente dall'allora parroco don Marcello Conte e nell'intero paese, tanto che il sindaco Gioacchino Gasparini esprime a nome della cittadinanza apprezzamento e vicinanza al movimento.
Una curiosità è che negli archivi di stato dell'associazione compaiono tracce di scautismo a Mirano molto antecedenti al 1963, verso la metà degli anni 20, ma l'attività è stata chiaramente interrotta a causa della seconda Guerra Mondiale.
Nel 1967 viene da Mestre la prima capoguida e parte a Mirano l'A.G.I., che affianca l’A.S.C.I. (l’associazione maschile dello scautismo) con un primo nucleo di ragazze scout.
Nel 1972 si sperimenta a Mirano il primo campo estivo misto, maschi e femmine, anticipando così la decisione nazionale di A.S.C.I. e A.G.I. di fondersi in A.G.E.S.C.I. (Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani). Lo stesso anno il neonato gruppo scout AGESCI ottiene una sede in patronato per iniziativa di alcuni genitori. Nel 1991 nasce il gruppo scout Mirano 2 presso la parrocchia San Leopoldo Mandic. Nell'anno 2000 i due gruppi Mirano 1 e Mirano 2 si fondono insieme dando vita al Mirano 12.
Nel 2008 nasce a Mirano anche il M.A.S.C.I. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), formato da adulti che si riconoscono nella promessa, nella legge, e credono nella scelta educativa scout e che svolge attività di formazione dell’adulto e servizio al prossimo.
Il gruppo scout di Mirano, che raccoglie ragazzi e ragazzi provenienti da tutto il territorio comunale e da tutte le parrocchie di capoluogo e frazioni, ha vissuto diverse modifiche nel corso degli anni: attualmente si compone di due branchi di lupetti (8-11 anni), un reparto misto (12-15 anni), un noviziato cittadino (16 anni) che opera insieme agli scout di Zianigo, un clan di giovani di 17-20 anni) e una comunità capi di circa 20 adulti, per un totale di circa 150 soci.
Così racconta Pellay chi oggi, all’interno del gruppo, ha avuto la fortuna di conoscerlo e percorrere insieme a lui un pezzo di strada: «Sembrava un fuoco inestinguibile. Mosso da una forte spinta educativa, non solo con i bambini, ma anche con gli adulti, era maestro di scautismo e di vita, una voce autorevole e per tutti un fratello maggiore, di quelli che non hanno la presunzione di voler guidare gli altri, ma sanno accompagnare lungo il cammino, con fedeltà e modestia. Oggi l’eredità di Giancarlo è portata avanti da quei capi che credono nei valori educativi dello scautismo».