Ampliamento Bosco del Parauro: il progetto presentato dal comune ottiene l’approvazione e i fondi del MiTE
Il progetto di ampliamento del Bosco del Parauro redatto dall’IPAB Mariutto e dal Comune di Mirano si aggiudica i fondi messi a disposizione dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), sancendo definitivamente la destinazione d’uso dell’area agricola a poca distanza dal centro della Città.
Questa amministrazione, infatti, avendo da sempre sostenuto il progetto di ampliamento del Bosco del Parauro, ha voluto definire e tessere relazioni orientate alla realizzazione di un progetto che potesse rispondere ai criteri di sostenibilità, non solo economica ma anche sociale e ambientale. Il progetto definito con tali criteri risulta oggi tra quelli finanziati dal bando sulla Forestazione Urbana del MiTE, per un totale di circa 353.000 euro, e vede il Comune di Mirano e il Mariutto capofila di un gruppo di stakeholder locali che, in sinergia, pongono le basi per la realizzazione di un processo che non vuole essere solo un progetto di riforestazione urbana, ma si pone anche l’obiettivo di aumentare la biodiversità e il valore ambientale dell’area e dare corpo a un insieme di azioni di coesione sociale, disseminazione e comunicazione, atte alla promozione della consapevolezza ambientale e alla solidarietà tra generazioni e comunità del territorio.
Il progetto di ampliamento dell’esistente Bosco del Parauro, ubicato a Nord del centro urbano di Mirano, attraverso la riqualificazione di un terreno confinante di 9,14 ettari di estensione, attualmente di proprietà dell’ente IPAB Mariutto, vuole proseguire e implementare il processo avviato nel 1993 con la creazione del Bosco del Parauro. Un processo che si rivolge non solo ai cittadini miranesi ma che coinvolge bambini, adulti e associazioni di tutto il territorio metropolitano, attraverso laboratori didattici, visite guidate, doposcuola, centri estivi, merende, pic nic, feste di laurea, feste di compleanno e che ha visto, negli anni, il coinvolgimento di numerose associazioni ed enti pubblici, che da tempo si stanno prodigando per il suo ampliamento, sia dal punto di vista territoriale sia rispetto alle nuove azioni e relazioni da realizzare attraverso il coinvolgimento di nuovi stakeholder.
La cittadinanza è parte attiva in questo percorso consolidatosi negli ultimi tre decenni. Parte di questo progetto, infatti, è il risultato di diverse riflessioni e proposte sviluppate da varie associazioni miranesi e sviluppate successivamente dall’amministrazione comunale; amministrazione che ha svolto il fondamentale ruolo di facilitatore per l’avvio del processo, sia con gli enti proprietari dei terreni (quello da ampliare di proprietà dell’IPAB Mariutto e quello ove sussiste il Bosco attuale di proprietà della Città Metropolitana di Venezia) sia con le associazioni già coinvolte nelle attività del Bosco.
Oltre alla fondamentale collaborazione dell’IPAB Mariutto, che ha da subito creduto nel progetto e raccolto la sfida che esso lanciava, e al coinvolgimento degli attuali gestori del Bosco del Parauro (NAPEA), dell'Istituto Agrario 8 Marzo-K. Lorenz di Mirano, che qui ha la sua Azienda agraria, del Consorzio Sociale Unitario Zorzetto, che ha messo la competenza tecnica specializzata per la programmazione e manutenzione delle opere, il progetto presentato prevede lo sviluppo di quella rete di portatori di interessi che svolgono attività e co-progettano azioni di sviluppo. Vuole coinvolgere non solo chi fa già parte del progetto del Bosco, ma definire relazioni nuove atte a migliorare la sostenibilità sociale ed economica del progetto: la proposta dell’Ente IPAB Mariutto e dell’Amministrazione di Mirano vuole sviluppare un gruppo di lavoro per la realizzazione del progetto, per la manutenzione e soprattutto per la definizione di ulteriori progettualità future.
L’amministrazione comunale desidera ringraziare ancora una volta per l’essenziale collaborazione l’IPAB Mariutto, che sin da subito ha creduto nel progetto, Legambiente Miranese e la Città Metropolitana per il supporto e i professionisti che si sono spesi in così poco tempo per la scrittura del progetto. Ora parte la fase più dettagliata del percorso: sarà assieme agli enti citati e alle associazioni che fanno parte del gruppo NAPEA, ma sarà aperta anche al contributo di tutte le associazioni, come Italia Nostra o quelle giovani attualmente impiegate nei processi di rigenerazione al quartiere Aldo Moro, che vorranno confrontarsi costruttivamente nella definizione e realizzazione delle specifiche azioni di un processo che rimarrà in eredità alle future generazioni.
«Siamo molto orgogliosi di questo progetto – conclude la sindaca Maria Rosa Pavanello – definito in tempi rapidissimi nonostante una progettazione molto dettagliata e complessa, e della caparbietà con cui ci abbiamo creduto e l'abbiamo portato avanti, attraverso il gruppo di lavoro costituito con Legambiente, fino a questo ottimo risultato».